"Lo spazio abitato" vede una buona selezione di lavori dell'aretina Elisa Zadi, interprete di questa occasione espositiva di due momenti diversi del proprio iter artistico. Nella prima sala una serie di grandi dipinti, quasi intere pareti, accoglie il visitatore che riproducono la stessa realtà, uno scorcio architettonico con elementi naturali in ore diverse, creando uno spaccato di vita quotidiana che diviene metafora del tempo che passa e lascia il segno. Nelle altre sale oltra agli ambienti fatti di oggetti abituali e anche ordinari, l'artista affronta alcuni personaggi femminili e maschili dei quali traccia un'attenta analisi fisiognomica, capace, come in antico, di essere espressione di tematiche d'affetti e quindi di esternare stati d'animo introspettivi, scavando nell'animo umano. Emblematica é l'immagine di se stessa ripetuta tre volte in Sento, Vedo, Parlo, indicando nel titolo la volontà di azione e di espressione che l'artista evoca nelle proprie figure. L'ultima sezione di mostra offre invece al visitatore una sorta di stanze "private", momento intimo del percorso interiore che l'intera esposizione vuole documentare.
Liletta Fornasari, La Nazione di Arezzo, anno 154 n°91, 2012.