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Published by Elisa Zadi at 29 Ottobre 2025
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Bruciare Illusioni

di Laura Monaldi

 

“Bruciare Illusioni” è un atto vigoroso, un momento di apertura, una consapevolezza ritrovata, un’azione che spinge lo sguardo verso l’Altrove, ne afferra l’essenziale e ritorna al punto di partenza con una diversa cognizione del tempo reale e dello scorrere fenomenologico degli attimi. “Bruciare Illusioni” è un imperativo categorico, un diktat della coscienza intraprendente che non si arresta all’evidenza e non si accontenta del semplice percepire la vita nelle pulsioni e negli stimoli del quotidiano, troppo caotico e complesso per essere fruito nel profondo. “Bruciare Illusioni” è la volontà di sovrastare le eccedenze quotidiane, di purificare l’atmosfera e tornare a una primigenia intuizione della Natura, la quale è materia stessa dell’Io e lo avvolge laddove l’esistenza traccia un confine insostituibile e invalicabile con il Nulla. “Bruciare Illusioni” è la necessità esistenziale di voltare pagina, cambiare rotta, riprendere la giusta direzione, spogliandosi per indossare vesti migliori e ritrovarsi sotto una nuova luce alla scoperta della purezza e dell’essenza, di un tempo e di uno spazio mai visti nell’Altrove del proprio sé.

“Bruciare Illusioni” è quindi un viaggio emotivo ed esistenziale che l’artista intraprende alla ricerca di un anello mancante, di un passo non ancora compiuto, di una rivelazione ancora celata, di un confine da abbattere. Pennellata dopo pennellata, l’illusione consumata dalla metafora del fuoco si disintegra per rinascere a nuova forma. Segno pittorico dopo segno pittorico l’illusione perduta si manifesta come realtà purificata, rinvigorita, colta in una profondità personale inedita, dai tratti introspettivi e terapeutici. Un percorso di ricerca intimo sull’Io che si lascia andare alla natura delle cose del mondo, che analizza le parvenze e le presenze estemporanee che incontra e scorge nel procedere, che si meraviglia nelle sinestesie percettive della vita e delle relazioni che tesse nel tentativo di raggiungere una meta più lontana, assoluta e universale.

Protendersi per afferrare l’inafferrabile, rendersi ciechi per vedere l’invisibile, spalancare gli occhi per cogliere il vero, nascondersi – quasi a sovrapporsi alla fauna e alla flora – per lasciarsi andare alla metamorfosi, divenendo un tutt’uno con l’ambiente. Le presenze ritratte, le identità che si manifestano di tela in tela, le personalità protagoniste che si stagliano al centro della scena sono dinamiche, si evolvono, si muovono in un’impercettibile danza che richiama l’Armonia perduta, l’archetipo del femminile sacro e un folle volo verso l’ignoto, attraverso tuttavia una strada ben tracciata, ben consapevole e ben sicura. Il velo di Maya cela e disvela, apre e chiude, alterna verità e illusioni nell’eterno ritorno degli accadimenti, mentre l’artista con coraggio si spinge ancora più oltre, tende all’infinito, all’universalità della conoscenza, a un livello superiore di consapevolezza, alla creazione di una trama indissolubile con il creato e la sua sostanza.

Le opere di Elisa Zadi, raccolte sotto il titolo di “Bruciare Illusioni”, sono un’immersione profonda nel mondo dell’emozione umana e della trasformazione interiore. Attraverso colori vibranti e forme suggestive, l’artista offre uno sguardo intimo e potente sulla complessità dell’animo umano, sulle sue contraddizioni e sulle infinite possibilità delle proprie scelte e responsabilità. Sbarazzarsi delle facciate superficiali per abbracciare la verità cruda e senza filtro sembra essere il filo conduttore della serie pittorica, caratterizzata da immagini e presenze fisiche che emergono da uno strato di realtà per rivelare l’essenza nascosta delle emozioni umane dinnanzi al grande tema dell’identità e dell’illusorietà, in nome della trasformazione e del rinnovamento. Si tratta del tentativo di non uscire dal labirinto contemporaneo, ma di immergersi alla ricerca del fulcro del Tutto, di una risposta alle domande ancestrali, di una verità nascosta oltre l’oblio di rimembranze e vane speranze.

Ritrovare il punto d’origine là dove la creazione ha avuto inizio, là dove la fecondità immaginifica e intellegibile ha dato vita alla vita, là dove tutto è cominciato. In tal senso “bruciare le illusioni” è un atto di fede e speranza, un’invocazione aulica ad aprire il varco in direzione di un polo centripeto verso cui è inevitabile spingersi. È l’attimo in cui l’energia del fuoco si lega all’energia vitale per ricreare e riarmonizzare, per rinascere e universalmente riscoprirsi. Presa di nuovo coscienza le strade si moltiplicano, si animano di nuove prospettive e punti di vista, si annoverano e si annodano, procedendo verso un domani privo di ripensamenti e l’animo purificato si fa più leggero e deciso a proseguire il viaggio e aggiungere altri passi ai passi precedenti. L’opera diviene quindi punto di partenza per un dialogo visivo che invita lo spettatore a riflettere sulla fugacità delle certezze e sulla natura effimera delle illusioni che l’uomo costruisce attorno al proprio Ego. La tela come il quinto elemento, come il tassello mancante di un mosaico più grande: lo strumento attraverso il quale comunicare ed esprimere la possibilità di percepire le sinestesie dell’universo che circonda l’uomo, finalmente svincolato dalle catene delle illusioni.

Con questa nuova serie di opere Elisa Zadi conferma il suo status di artista sensibile e raffinata, capace di comunicare attraverso la pittura un mondo interiore complesso e avvincente.

 

Cu.Co. Cultura Commestibile n°525

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