Il piccolo formato delle opere “Ex-Voto”;
vuole suscitare un intimo dialogo con lo spettatore, ricordando una sorta di diario, un libro oggetto che prende forma da tavolette di legno istoriate e protette da una pellicola di paraffina. Ogni “libro” racconta un’esperienza specifica, in cui parole e immagini si alternano nelle facciate delle tavolette in modo da comporre una storia, un dialogo muto con chi osserva; le tavolette sono una specie di scrigno che aspetta di essere aperto e contemplato. La dimensione minuta e la tecnica raffinata altro non vogliono che mantenere e trasmettere un senso di preziosità, che come una reliquia o un ornamento sacro si impongono all’attenzione dello spettatore con un monito: “non dimenticare”.